L’intelligenza artificiale al servizio della transizione ecologica
Al centro dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dove si parla dello sviluppo sostenibile nella dimensione economica, sociale e ambientale, ci sono le misure ecologiche necessarie per contrastare i cambiamenti climatici: provvedimenti che hanno assunto ancora più urgenza negli ultimi anni a seguito di eventi atmosferici straordinari che hanno mostrato con evidenza la debolezza del nostro pianeta.
Per attuare il processo di innovazione tecnologica indirizzato al rispetto dei criteri per la sostenibilità ambientale, le nuove tecnologie ed in particolare l’Intelligenza Artificiale ricoprono un ruolo fondamentale: di qui il termine transizione ecologica che prevede un nuovo approccio, più strutturato e dinamico, alla produzione e al consumo di energia, grazie al supporto strumenti innovativi che possano misurare e prevedere qualità e quantità di emissioni, periodicità e costi. Ed è qui che entra in gioco l’AI.
L’intelligenza artificiale (AI)
Termine abusato per una innovazione assai poco conosciuta – è la tecnologia che consente di simulare i processi dell’intelligenza umana attraverso l’analisi di una grande mole di dati.
Tool di tendenza, ma noto già da tempo tra gli addetti ai lavori.
L’AI è utilizzata oggi principalmente nei sottoinsiemi che si basano sulla raccolta e l’analisi dei dati per applicazioni che attengono alle previsioni e all’ottimizzazione, al riconoscimento e alla generazione di contenuti. Quali i vantaggi per il settore industriale? Incredibili e molteplici, parola di Proteo Engineering.
Elaborando diversi dati raccolti nel tempo, in settori e contesti differenti, l’AI riesce a restituire i risultati più disparati in base all’ambito di utilizzo; ne consegue che, grazie all’AI, possiamo fare previsioni sull’andamento dei consumi o dell’income aziendale nel corso del tempo. Le opportunità offerte dall’abilità di riconoscimento nell’ambito produttivo consentono invece di individuare oggetti e prodotti all’interno delle immagini per il controllo della qualità, o per il rilevamento di anomalie nella produzione. Da ultimo il concetto di generazione, quello più in voga in questo momento grazie ai modelli di linguaggio: richieste sotto forma di semplice testo generano testi o immagini.
Ci sono AI che vanno addestrate dall’uomo per svolgere compiti specifici e AI che cercano di apprendere dai dati senza che, a monte, ci sia l’intervento umano estrapolando concetti che tendono a raggrupparsi nella tipologia in cui l’AI stessa ritiene rientrino. E ancora, AI che apprendono dai propri errori, attraverso un ambiente virtuale all’interno del quale si possono ‘allenare’ a forza di tentativi, proprio come un bambino che prima di camminare impara ad alzarsi cadendo più volte: con l’esperienza, capisce che ha fatto un movimento sbagliato e pian piano si alza.
Noi di Proteo Engineering
Lavoriamo da anni sull’addestramento dell’AI per soddisfare le più disparate esigenze dei nostri clienti – riteniamo che l’AI non sia sostitutiva dell’uomo, ma sia un supporto che diventerà sempre più indispensabile nel settore industriale: deve essere considerata un tool e addestrata ad analizzare grandi quantità di dati ed individuare le correlazioni all’interno degli stessi. Processo non banale, considerando che l’evoluzione tecnologica ci ha dato la possibilità di raccoglierne molti, moltissimi, tra i quali si nascondono indicatori e messaggi assai difficili da individuare. Stesso discorso può applicarsi per le funzionalità AI a supporto dell’analisi delle immagini per le capacità di esaminarle molto più velocemente e per la possibilità di utilizzare sensori capaci di captare ciò che l’occhio umano non riesce: anche questa funzionalità può aiutarci ad affrontare in modo adeguato a raggiungere un contesto produttivo e industriale sostenibile.
L’industria del futuro
Riteniamo che l’industria del futuro debba virare verso la sostenibilità, debba riuscire cioè a colmare quei deficit che possono riassumersi in tre asset strategici per il contesto imprenditoriale, il tempo, l’esperienza e le competenze: sono queste le richieste di supporto che ci vengono prioritariamente rivolte in questo momento. Per quanto riguarda il tempo, i processi produttivi sono troppo veloci per l’uomo e il supporto dell’AI permette di adeguarsi alle imprevedibili fluttuazioni di un mercato che deve fare i conti con squilibri macroeconomici preoccupanti.
Per quanto riguarda l’esperienza, i molti dati da elaborare necessitano di un supporto che sollevi l’uomo dalla ripetitività e dalla ragionevole fallacità di elaborazione: l’Intelligenza artificiale può consentirgli di intervenire solo nella fase decisionale e con la velocità necessaria per valorizzare il know-how consolidato. Inoltre, il tempo necessario per acquisire la seniority adeguata ad assolvere funzioni di rilievo impedisce, in fase di ricambio generazionale, la formazione avanzata del nuovo personale in sostituzione: i sistemi di AI, analizzando il modus operandi, le metodologie di approccio e di interazione con le macchine da parte delle figure più esperte, possono apprendere e supportare il personale junior agevolandolo nella fase di acquisizione delle competenze.
Cosa c’entra l’AI con l’ambiente? Alla luce di quanto descritto finora, poche semplici considerazioni ci portano alla risposta più scontata.
In Italia sono installati oltre 36 milioni di contatori digitali di seconda generazione. All’interno delle unità di produzione e consumo si producono, in tempo reale, una quantità di dati che non possono analizzati manualmente: solo le piattaforme digitali dotate di algoritmi di Intelligenza Artificiale possono raccoglierli, elaborarli e sfruttarli a fini decisionali. L’intelligenza artificiale e le piattaforme di elaborazione massiva dei dati sono strumenti indispensabili per poter riuscire nel percorso di transizione intrapreso da diversi anni dal settore energia.
Grazie all’AI è possibile prevedere in modo sempre più accurato le fluttuazioni sul mercato sia nel prezzo sia nella domanda grazie a un’analisi di dati acquisiti in tempo reale. Ma non è tutto. L’intelligenza artificiale può rendere prevedibili i consumi di energia delle imprese e famiglie, imparando giorno per giorno nuovi metodi e processi, grazie alla capacità di elaborare grandi quantità di informazioni con grande velocità. Può inoltre bilanciare i carichi sulle reti in tempo reale grazie alla capacità di individuare come e quando comprare e vendere sui mercati elettrici.
Infine, se l’AI è un tool nelle mani dell’uomo, un “navigatore” cognitivo dalle potenzialità infinite, quali saranno i campi d’applicazione nei quali l’intelligenza artificiale non sarà risolutiva per il miglioramento della nostra vita?