Per monitorare e rigenerare la biodiversità nel Polo impiantistico
Il Polo impiantistico di Scapigliato a Rosignano Marittimo, gestito dall’omonima società pubblica, ha avviato un innovativo progetto per il monitoraggio e la rigenerazione della biodiversità. Grazie alla presenza di quattro alveari tecnologici che ospitano circa 600mila api, l’iniziativa mira a raccogliere dati preziosi sulla qualità ambientale attraverso l’impiego di impollinatori come bioindicatori.
Il ruolo vitale delle api
L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) certifica che le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta, garantendo circa il 35% della produzione globale di cibo. Il 9,2% delle specie di api europee, tuttavia, è attualmente a rischio estinzione a causa di inquinamento, cambiamento climatico e altre conseguenze delle attività umane.
Monitoraggio avanzato per il benessere delle api
Il progetto, avviato nel giugno 2024 in collaborazione con la nature tech company 3Bee, ha visto una prima fase di assessment dell’intera area del Polo impiantistico, che si estende su 178 ettari. Questa analisi è stata resa possibile grazie a Flora, una tecnologia sviluppata in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (Esa) che utilizza immagini satellitari ad alta risoluzione per valutare l’idoneità dell’habitat per gli impollinatori, confrontando l’area del Polo impiantistico con aree di controllo limitrofe.
Tecnologia IoT per monitorare le colonie
Due dei quattro alveari installati nel Polo impiantistico sono stati dunque equipaggiati con il sistema Hive-Tech, una tecnologia basata sull’Internet of Things (IoT) che permette di monitorare continuamente lo stato di salute delle colonie. Questi dispositivi raccolgono dati biometrici vitali come peso, temperatura, umidità e intensità sonora, fornendo indicazioni accurate sulle condizioni ambientali. Le informazioni vengono trasmesse in tempo reale a una piattaforma digitale dove, grazie all’intelligenza artificiale, sono analizzate per monitorare il benessere delle api e rilevare la presenza di eventuali inquinanti nell’area.
La bioacustica per tracciare la biodiversità
Il progetto ha visto anche l’installazione nell’area del Polo di 8 sensori Spectrum, dispositivi bioacustici che catturano le vibrazioni emesse dalle api e da altri impollinatori, registrando in tempo reale i loro ronzii. Questi sensori forniscono informazioni dettagliate sull’abbondanza e sulla diversità delle specie presenti nell’area del Polo impiantistico, permettendo un monitoraggio continuo e non invasivo della biodiversità locale. Grazie a questi “orecchi elettronici”, è possibile tracciare un quadro completo della vita degli impollinatori, senza disturbare le loro attività naturali.
Analisi ambientale attraverso la cera d’api
Un altro aspetto rilevante del progetto è l’analisi della cera delle api, una risorsa preziosa per rilevare l’eventuale presenza di sostanze chimiche nell’ambiente. La cera, infatti, tende ad assorbire elementi inquinanti. L’analisi periodica della cera permette di ottenere un quadro preciso della qualità dell’ambiente e del suo impatto sugli organismi viventi, fornendo dati essenziali per progettare soluzioni sempre più sostenibili.
Tutti i dati raccolti dai sensori Hive-Tech e Spectrum, inoltre, insieme ai dati satellitari, saranno resi disponibili attraverso una piattaforma digitale, accessibile sia agli esperti che alla comunità. Questo sistema garantisce trasparenza e offre la possibilità di seguire in tempo reale l’evoluzione del progetto.
Un futuro sostenibile grazie alla tecnologia
«La nostra priorità è comprendere a fondo la qualità dell’ecosistema che circonda il Polo impiantistico. Grazie all’integrazione di tecnologie avanzate e dati puntuali, possiamo tracciare una mappatura dettagliata delle condizioni ambientali attuali, che può essere un utile punto di partenza per progettare azioni finalizzate alla tutela e al miglioramento della biodiversità», commenta la Direzione di Scapigliato.
Con questo innovativo progetto che impiega 600mila impollinatori, Scapigliato rappresenta oggi un esempio di come l’evoluzione tecnologica possa essere messa al servizio della tutela ambientale.