30 Gen, 2024
Waste Managemant
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Wolters Kluwer

L’impatto del R.E.N.T.Ri sulla gestione aziendale dei rifiuti.
Il Decreto Ministeriale n° 126 del 31/05/23 in vigore dal 15 giugno scorso introduce in maniera definitiva il R.E.N.T.Ri. Si concretizza, perciò, la Digital Transformation dei processi di gestione dei rifiuti, che è di rilevanza strategica per tutte le Aziende attente alle tematiche ESG.

Il cambiamento richiede strumenti innovativi e abilitanti a supporto dei processi aziendali

A tale Decreto seguono tre decreti Direttoriali di cui uno già pubblicato che indica due milestones fondamentali: 

  1. La prima è che tutte le aziende dal 13/02/2024 dovranno cambiare tutti i formati di Registri e Formulari fino ad ora utilizzati – in uso dal 1997.
  2. La seconda è che a un anno dopo tale data, tutti i produttori di rifiuti pericolosi e operatori dovranno operare, obbligatoriamente, su questo sistema digitale.

Il cambiamento consisterà, quindi, nel fatto che ad ogni operazione, vale a dire ad ogni singola registrazione sui registri di carico e scarico e ad ogni compilazione di un formulario, ne corrisponderà una firmata con il sigillo digitale aziendale collegato agli attuali sistemi di identificazione (SPID, CNS, Identità Digitale) del legale rappresentante di ciascuna delle figure normative coinvolte (produttore, trasportatore, destinatario). 

Mentre gli  operatori di settore, si dimostrano  confidenti sulla necessità di adeguarsi in tempi rapidi al nuovo sistema, altrettanto non si può dire dei produttori, la cui percezione è offuscata dall’idea che si possa delegare a terzi l’intera gestione dei rifiuti (compresa quella fiscale) evitando ogni rischio quando, invece, la norma dice chiaramente che il produttore di rifiuti è comunque il primo responsabile dal punto di vista amministrativo e penale dell’avvenuto recupero o smaltimento di ogni singolo rifiuto prodotto e tale responsabilità non è mai derogabile per contratto.

Con questa digitalizzazione, inoltre, la strutturazione della corretta gestione dei rifiuti, prevede, in modo particolare nelle imprese medio grandi e con organizzazioni complesse, un approccio multidisciplinare, in cui ogni passaggio coinvolge figure che si occupano di diversi adempimenti specifici.
Al fine di ottenere una gestione ottimale dei rifiuti è necessario, quindi coinvolgere profili di differenti strutture aziendali: Compliance, HSE, Acquisti, Logistica, ICT.

È per questo che ci troviamo di fronte ad un evidente cambio di paradigma: la gestione digitale degli adempimenti fiscali non permetterà più i coni d’ombra generati da quella cartacea.

Da qui la necessità di avere un chiaro modello organizzativo, atto a prevenire reati ambientali, supportato da una adeguata piattaforma informatica in grado di disegnare tale modello e di governarne il suo processo operativo.
Tale piattaforma dovrà abilitare l’azienda non al solo invio di registri e formulari firmati digitalmente, ma anche e soprattutto, a tracciare il processo nelle sue singole attività (viene richiesto un sistema di Audit Trail navigabile in grado di tracciare chi ha fatto cosa, quando, dove e perché), evidenziarne i rischi (controllo e alert proattivi e real time) e di monitorare in maniera puntuale la persistenza autorizzativa dell’intera filiera ambientale (in special modo dei destinatari).

Cosa si intende per controllo di processo, quindi?

Dal decreto, si evince che non è sufficiente che il software faccia solo formulari/registri ed il loro invio, bensì questo deve essere in grado di controllare il processo, monitorare la persistenza autorizzativa e consentire la dimostrabilità dell’adozione di un efficace modello atto a prevenire i reati al fine di non incorrere in errori che possono innescare contestazioni giuridiche.

Per questo in aziende con strutture articolate, in regime di D.Lgs. 231/01, i tempi di realizzazione ed implementazione del modello ed il relativo utilizzo di una piattaforma software adeguata sono evidentemente molto ristretti perché si richiedono tempi per l’adozione e l’applicazione di processi e strumenti nuovi. 

Come si affronta il cambiamento?

Dotandosi di un sistema di governance in ambito waste management che permetta all’Azienda la compliance alla normativa (D.Lgs 152/2006 e D.Lgs 231/2001), la tracciabilità completa delle operazioni (Audit Trail) e l’utilizzo di un sistema proattivo di alert in base a tempistiche e/o metriche personalizzate, in logica di RTBC (Real Time Business Control) oltre al controllo operativo del mantenimento dei requisiti autorizzativi dell’intera filiera e delle autorizzazioni ambientali potendo contare su un livello massimo di Cyber Security.   

Atlantide, la soluzione web based di Wolters Kluwer per il waste management, è una piattaforma abilitante i cui punti di forza, esclusivi e trasversali ad ogni settore la rendono lo strumento utile per Produttori, Trasportatori, Impianti e Public Utilities per affrontare il cambiamento richiesto con l’introduzione del Registro Elettronico Nazionale sulla tracciabilità dei rifiuti (R.E.N.T.Ri.).

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