26 Feb, 2025
Bioeconomia, la fotografia del CREA
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Il report “La Bioeconomia per lo Sviluppo Rurale” redatto dal CREA analizza il ruolo della bioeconomia in Italia. Con un focus su produzione, settori economici e impatto della Politica Agricola Comune (PAC).

Il documento evidenzia l’importanza della transizione verso la bioeconomia per affrontare sfide ambientali e socio-economiche. Ma sottolinea anche il ruolo delle risorse biologiche rinnovabili nel garantire uno sviluppo sostenibile.

Il comparto e il quadro normativo


Ai comparti della bioeconomia e al quadro normativo di riferimento è dedicato il primo capitolo, da cui emergono i numeri più rilevanti del settore. Nel 2023 infatti, la bioeconomia in Italia ha generato 437,5 miliardi di euro di fatturato e impiegato circa 2 milioni di persone. A livello europeo il nostro Paese si colloca al terzo posto per valore, dopo Germania (542,9 miliardi di euro), Francia (459,1 miliardi), e prima della Spagna (311,9 miliardi). Il settore agroalimentare è il più rilevante: rappresenta infatti il 63,2% del valore della bioeconomia italiana nel 2023 (circa 276 miliardi di euro). L’analisi del CREA sull’impatto economico delle biomasse è articolata lungo quattro capitoli. Anche in questo caso i numeri parlano di un settore ricco di opportunità di sviluppo: l’Italia ha infatti identificato oltre 4.500 ettari di aree marginali e contaminate (MUC) idonee alla produzione di biomasse senza sottrarre terreno agricolo. Nel 2023 gli occupati erano 872.000 occupati, a fronte di un consumo di biomasse per bioenergia in crescita, con il legno che rappresenta la principale fonte rinnovabile a livello nazionale.

Biocarburanti, i numeri e la capacità produttiva

Ai biocarburanti liquidi e gassosi (etanolo, biodiesel, biogas e biometano) e alla loro produzione è riservato un capitolo a sé, dove si evidenziano alcune criticità. Su tutte, quella rilevata dal Parlamento Europeo sull’olio di palma importato nell’UE nel 2017, il  46% del quale era destinato alla produzione di biocarburanti, con impatti negativi su deforestazione e biodiversità. Eppure, fa notare il report di CREA, l’Italia ha una capacità significativa di produzione di biometano, che può essere integrato nella rete del gas naturale. Il documento analizza anche la crescita delle bioplastiche, in particolare nei settori agricolo (teli per pacciamatura), alimentare (stoviglie compostabili) e cosmetico. L’Italia spicca nuovamente per capacità e possibilità di crescita e si colloca già tra i leader europei nella produzione di bioplastiche, con aziende come Novamont che guidano l’innovazione.

Focus sulla PAC 2023-207

Uno dei capitoli più rilevanti del report analizza il Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-27 e il suo impatto sulla bioeconomia. Infatti, la nuova architettura verde della PAC introduce eco-schemi e incentivi per pratiche agricole sostenibili. Sono previste misure specifiche per il sostegno alla bioeconomia, tra cui finanziamenti per il recupero e la valorizzazione dei sottoprodotti agricoli. L’obiettivo è un incremento del 20% delle attività economiche legate alla bioeconomia entro il 2030. Il rapporto presenta infine una rassegna delle principali iniziative italiane nel campo della bioeconomia, con aziende e progetti innovativi nel settore delle bioplastiche, bioenergie e chimica verde. 

Leggi il commento al report di Ilaria Falconi, tecnologo del CREA

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