28 Feb, 2023
Passivhaus dalla A alla Z 
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Il libro di Francesco Nesi accompagna nel mondo dello standard Passivhaus per la costruzione di edifici a zero emissioni, dove l’energia si produce e non si divora. Una lettura importante per chi punta a una conoscenza dettagliata del modello, delle tecniche di costruzione specifiche e delle sfide associate. Non solo per fornire offrire servizi di alta qualità e rimanere competitivi in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità e all’efficienza energetica, ma anche per il piacere (giusto) di un abitare sano e confortevole

Sei sviluppi del modello Passivhaus

Wolfgang Feist è stato il fondatore del modello Passivhaus e qualche tempo fa ha avuto modo di elencare sei sviluppi entusiasmanti del suo lavoro. Primo: le case a emissioni zero sono state realizzate in tutte le diverse zone climatiche del pianeta, dai climi artici al deserto, e funzionano ovunque. Sono soluzioni abitative passive che si adattano a funzionalità e stili diversi. Terzo, possono essere utilizzate anche per ristrutturare edifici esistenti. Quarto, a conti fatti i costi aggiuntivi sono minimi e recuperati dai costi energetici risparmiati. Quinto, il miglioramento del comfort è immediato e sesto, tutta la realizzazione che coinvolge architetti, costruttori e professionisti, richiede competenze che possono essere acquisite tramite sessioni di formazione brevi e motivanti.

Il fondatore del modello Passivhaus ha cominciato a sviluppare la sua idea alla fine degli anni ‘80, quando l’unica alternativa all’energia di origine fossile era, praticamente, solo il nucleare. Eppure lui già sapeva che in un mondo finito le risorse non sono infinite e che un cambio di paradigma sarebbe dovuto passare necessariamente anche da una pratica umana universale: l’abitare. Passivhaus oggi è un modello di costruzione standardizzato, che si concentra sulla massimizzazione dell’efficienza energetica e sulla riduzione dei consumi.

Il fisico che ha reso accessibile il modello Passivhaus

Ad accompagnare per mano in questo mondo pieno di potenzialità è Francesco Nesi, direttore dell’Istituto nazionale Zephyr Passivhaus Italia. Fisico di formazione, specializzato in Fisica edile, dopo oltre 10 anni di esperienze in ambito nazionale e internazionale ha sentito l’esigenza di condividere con un pubblico più ampio le competenze apprese. Per questo nel 2017 ha pubblicato con Maggioli editore il libro Passivhaus, un testo fondamentale che tiene insieme le nozioni di base, le pratiche più diffuse e alcuni esempi di realizzazione. Un volume tecnico, che ha il pregio di illustrare in modo chiaro anche ai non addetti ai lavori le basi scientifiche su cui si fonda questo modello, proprio con l’obiettivo di fornire strumenti pratici per l’implementazione. 

Dalla teoria alla pratica

Il libro si apre con un’introduzione allo Standard Passivhaus, dalle origini agli sviluppi attuali e futuri. Affronta quindi il tema del comfort abitativo, dei criteri Passivhaus e dei cinque pilastri del modello, dalla teoria al progetto. Ecco quindi che entrano nel vivo l’involucro termico, i serramenti, la tenuta dell’aria, i ponti termici e l’impianto di ventilazione. 

Il quinto capitolo affronta nel dettaglio gli impianti di una casa a (o che tende a) emissioni zero, dai sistemi di produzione del calore – riscaldamento e acqua calda -, a quelli di raffrescamento e deumidificazione. Uno spazio è dedicato ai dati climatici, che rappresentano il punto di partenza per qualunque progettazione energetica, termoigrometrica e impiantistica. Numerose pagine analizzano il pacchetto di progettazione Passivhaus (PHPP) e la modellazione 3D. Si parla poi di ristrutturazioni, di edifici non residenziali, della convenienza economica degli edifici progettati secondo questo modello e della certificazione come garanzia di qualità.

Vivere in una Passivhaus in Italia

La parte finale del libro è riservata alle esperienze già realizzate e al come si vive in una Passivhaus. 12 interviste per 10 progetti che comprendono edifici di varia natura, realizzati in Italia dal 2000 al 2017, con diverse tipologie di strutture e materiali. In queste pagine emergono diversi spunti di riflessione, a partire dalla necessità che i committenti credano in questa modalità. Sembra un aspetto scontato, ma il testo mostra come invece sia fondamentale che il committente, insieme al progettista, si faccia promotore, coordinatore e divulgatore dello standard. Senza questo passaggio infatti, la stessa esecuzione può risultare depotenziata se non difficile. Analogamente, si sottolinea in più passaggi l’importanza di una corretta formazione da parte delle aziende che andranno poi a svolgere il lavoro materiale. 

La lettura di Passivhaus offre diversi vantaggi per chi si occupa di edilizia, dalla progettazione all’esecuzione. In primo luogo, l’adozione di uno standard di costruzione può essere un vantaggio competitivo in un contesto in cui la domanda di edifici sostenibili è in aumento. Il testo inoltre fornisce una conoscenza dettagliata del modello, delle tecniche di costruzione specifiche e delle sfide associate all’implementazione.  Ogni capitolo è corredato da una ricca bibliografia e spesso, all’interno dei paragrafi, compaiono Qr Code che rimandano ad approfondimenti o risposte a domande di carattere più generale ma correlate. 

Il futuro delle costruzioni Passivhaus in Italia

Il volume, infine, è un valido alleato alla diffusione di un approccio più responsabile alla costruzione degli edifici, il primo passo per una effettiva promozione del concetto di sostenibilità legato al settore delle costruzioni. Le sfide per i prossimi anni infatti, per l’Italia in particolare, impongono una riflessione più seria su un modello studiato, misurato, standardizzato, che purtroppo fatica a diffondersi su larga scala. 

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