30 Ott, 2022
L’Energy Worker Profiler: identificare le competenze chiave a garanzia di un futuro green
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Una delle  caratteristiche primarie di Industria 4.0 è la digitalizzazione dei processi produttivi, che offre, tra le tante cose, anche l’opportunità di ottimizzare il consumo energetico. Tuttavia, data la rapidità e spesso imprevedibilità con cui si manifesta l’innovazione, sono ancora in fase di disegno strumenti in grado di misurare l’impatto che la tecnologia sta avendo sulle professioni e sulle competenze digitali e green. Ed è qui che entra in gioco l’Energy Worker Profiler. 

Progettare, gestire e manutenere modelli di produzione a ridotto impatto ambientale, adottare pienamente le tecnologie abilitanti, rendere operativi gli investimenti effettuati in nuove tecnologie digitali. Tutto questo richiede una larga e complessa trasformazione delle competenze delle persone, lavoratori in primis, che si interfacciano a tali cambiamenti. In questo contesto l’Intelligenza Artificiale e gli strumenti che si basano su approcci data-driven possono essere utili per tutte le aziende impegnate in questa trasformazione. L’Intelligenza Artificiale aiuta a automatizzare passaggi e analisi, come ad esempio quella  di “skill gap”, ovvero di misura della distanza fra competenze attuali ed ideali, rappresentando uno strumento di valutazione, o autovalutazione, alla portata di tutti. 

Una mappa delle competenze

Un’esempio della sua applicazione è l’Energy Worker Profiler, un software che mappa le competenze dei lavoratori e identifica il disallineamento con quelle che idealmente dovrebbe possedere per rispondere alle rinnovate esigenze che l’innovazione digitale e la tutela ambientale impongono.

Il Worker Profiler si basa sull’analisi delle tecnologie e delle competenze chiave per l’ambito di interesse, in questo caso adozione di tecnologie digitali per la gestione efficiente dell’energia in ambito industriale. Da questa analisi seleziona quelle con trend spiccatamente crescente e individua competenze e professioni green e digitali ad esse abilitanti. 

L’Energy Worker Profiler

Il Worker Profiler è uno strumento che abilita l’utente nell’esecuzione di un self-assessment delle proprie abilità, con un particolare focus sul suo bagaglio e il suo gap di competenze green. Il software è inoltre in grado di identificare, a partire dalla selezione della propria professione, i profili più affini a quello dell’utente in termini di competenze attualmente possedute, al fine di evidenziare attività di efficace job rotation.

Il Worker profiler è stato sviluppato durante l’esecuzione del progetto Horizon 2020 DENIM (Digital Intelligence for Collaborative Energy management in Manufacturing), con l’obiettivo di sviluppare una piattaforma di intelligenza artificiale interoperabile per consentire un approccio collaborativo alla gestione dell’energia industriale. 

DENiM fornisce una toolchain integrata per fornire servizi digitali avanzati, sfruttando l’IoT, l’analisi dei dati, la modellazione energetica e l’automazione, culminando nella fornitura di una valutazione continua dell’impatto energetico, insieme al controllo e all’ottimizzazione dell’energia negli impianti di produzione esistenti, nei processi e macchine. 

All’utente viene richiesto di selezionare il profilo professionale nel quale meglio si identifica tra la lista di 87 archetipi professionali; successivamente, l’utente sceglierà lehard skill, le competenze digitali, e le competenze soft che attualmente possiede. Lo strumento calcola quindi la distanza fra le risposte e l’idealità di bagaglio di competenze del profilo di interesse, fornisce valutazione dettagliata di quelle da acquisire ed evidenza i profili professionali ad esso più simili. 

L’analisi brevettuale 

Per costruirlo però, è stato necessario capire quali fossero le tecnologie e le competenze coinvolte. La letteratura brevettuale, in tal senso, rappresenta una fonte unica di conoscenza tecnica. Esiste una correlazione diretta tra brevetti e impatto dell’innovazione in termini di costi e ricavi; per tali ragioni, le tecnologie presentate all’interno di brevetti e domande di brevetto hanno un elevato livello di maturità e fattibilità. 

Ulteriore elemento dalla rilevanza strategica, è inoltre la possibilità di classificare i brevetti anche da un punto di vista funzionale; la funzionalità della tecnologia, sommate alle azioni che l’utente vi può svolgere e ai problemi che con essa può risolvere, sono elementi concettuali abilitanti l’identificazione delle competenze necessarie per gestire le relative tecnologie.

A livello di analisi ed evidenze raccolte, negli ultimi anni le aziende hanno concentrato la loro attenzione sul risparmio energetico. Quasi tutti i trend rilevati in questo studio hanno infatti mostrato tecnologie in crescita, abilitanti per la transizione verso la “fabbrica intelligente”, focalizzati sulla raccolta, la comunicazione e la gestione dei dati.

Esempio di trend di brevetti sui dati connessi alla gestione dell’Energia

Esempio di trend di brevetti sui dati connessi alla gestione dell’Energia

L’analisi condotta ha consentito, in sintesi, di identificare centinaia di migliaia di brevetti rilevanti e individuare circa 100 tecnologie con trend di occorrenza spiccatamente crescente.

Dalle tecnologie… alle competenze 

A partire dalle tecnologie chiave estratte dall’analisi e dal contenuto testuale dei brevetti è possibile desumere le corrispondenti competenze abilitanti, sfruttando due straordinarie fonti di dato: ESCO e O*NET.

ESCO è un sistema multilingue che classifica professioni, abilità, competenze e qualifiche rilevanti per il mercato del lavoro in Europa. L’obiettivo di questo quadro è fornire una panoramica della relazione tra competenze, profili e qualifiche al fine di colmare il divario tra mondo accademico e Industria in Europa. Attraverso l’incrocio delle tecnologie e del testo estratto dai brevetti con i precedenti database, attuato attraverso algoritmi di Natural Language Processing, sono state desunte le corrispondenti competenze abilitanti e, di conseguenza, le professioni più strategicamente rilevanti. 

In totale, sono stati selezionati 87 profili, più di 300 competenze chiave tra hard, soft e digital, di cui 15% afferenti a quest’ultima categoria. 

Esempio di professioni individuate come chiave da database internazionali di competenze

Job TitleJob Description
Ingegnere EnergeticoGli ingegneri energetici progettano modi nuovi, efficienti e puliti per produrre, trasformare e distribuire l’energia al fine di migliorare la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica. Ricavano energia da risorse naturali, come il petrolio o il gas, o fonti rinnovabili e sostenibili, come il vento o il sole. 
Manager ICT per la sostenibilità ambientaleI manager TIC per la sostenibilità ambientale conoscono il quadro giuridico relativo alle TIC verdi, comprendono il ruolo delle configurazioni delle reti TIC nell’economia e nella distribuzione delle risorse energetiche e valutano l’impatto dell’impronta di carbonio di ciascuna risorsa TIC nella rete dell’organizzazione. Pianificano e gestiscono l’attuazione di strategie ambientali per le reti e i sistemi TIC, conducendo ricerche applicate, elaborando politiche organizzative e ideando strategie per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Assicurano che l’intera organizzazione utilizzi le risorse TIC nel modo più rispettoso possibile per l’ambiente.
Analista della sostenibilitàI responsabili della sostenibilità hanno il compito di garantire la sostenibilità dei processi aziendali. Forniscono assistenza nell’elaborazione e attuazione di piani e misure volti a garantire che i processi di produzione e i prodotti siano conformi a determinate norme in materia ambientale e di responsabilità sociale e monitorano l’attuazione delle strategie di sostenibilità nell’ambito della catena di approvvigionamento dell’azienda e del processo aziendale, riferendo in merito ai risultati. Analizzano le questioni riguardanti i processi produttivi, l’uso dei materiali, la riduzione dei rifiuti, l’efficienza energetica e la tracciabilità dei prodotti al fine di migliorare l’impatto ambientale e sociale e integrare gli aspetti relativi alla sostenibilità nella cultura aziendale.

La mappa delle skill 

Strumenti come l’Energy Worker Profiler si collocano nel contesto manifatturiero in cui l’efficienza energetica assume rilevanza sempre maggiore  così come la digitalizzazione delle imprese e sui posti di lavoro.

L’output del self-assessment consiste nell’individuazione dei ruoli professionali più prossimi a quello di partenza e la lista di competenze digitali e green che risulta necessario acquisire, al fine di definire una strategia di riqualificazione personalizzata. 

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0040162523005292

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