28 Feb, 2023
Life Cycle Assessment 
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Anche l’edilizia si prepara a implementare l’analisi del ciclo di vita tra gli aspetti fondamentali della produzione. Un percorso in salita, che vede tra i protagonisti il Green Building Council Italia, associazione che conta oggi più di 350 soci in rappresentanza dell’intera filiera del settore del costruito in Italia. In queste pagine Paola Colombo, ingegnere edile e membro dello staff tecnico di GBC Italia, spiega perché l’LCA è un  strumento oggettivo di valutazione della sostenibilità, anche dell’ambiente costruito

Gli obiettivi di neutralità climatica dell’Unione Europea coinvolgono tutti i settori strategici dell’economia tra cui gli edifici, che risultano essere responsabili del 36% delle emissioni totali di gas serra nell’UE e del 28% in Italia. Sempre maggiore è la consapevolezza che la sostenibilità dell’ambiente costruito non passa solo dall’efficientamento energetico e dalla riduzione delle emissioni in fase d’uso (Operational Carbon), ma necessita di una visione più ampia che valuti gli impatti dell’intero ciclo di vita degli edifici. Questo tipo di analisi denominate LCA (Life Cycle Assessment) prevedono di quantificare gli impatti ambientali di un edificio “dalla culla alla tomba” (from cradle to grave), vale a dire considerano tutte le fasi di produzione, costruzione, uso e fine vita di un edificio e dei suoi componenti, secondo quanto definito nella UNI EN 15978:2011 (Figura 1).

Confini del sistema in relazione al ciclo di vita di un manufatto edilizio secondo la UNI EN 15978:2011.

Level(s): un linguaggio comune per la sostenibilità degli edifici in Europa

In quest’ottica, Level(s) – il quadro di riferimento di indicatori in materia di sostenibilità degli edifici sviluppato dalla Commissione Europea – adotta un approccio basato sull’intero ciclo di vita e incoraggia i professionisti dell’edilizia a considerare la valutazione globale dell’impatto e la circolarità di un progetto edilizio. Level(s) si pone come un linguaggio comune della sostenibilità, costituito da 16 specifici indicatori articolati su sei macro-obiettivi, da utilizzare come strumento di rendicontazione delle prestazioni di sostenibilità degli edifici, valutando in maniera complessiva e sistematica tutte le fasi, dalla progettazione concettuale alla fase d’uso di un edificio. 

LCA nei criteri ambientali minimi: un passo avanti per l’edilizia italiana

In ambito italiano, un segnale della centralità del tema può essere rintracciato nell’introduzione delle analisi LCA come premialità nei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia. I CAM, approvati a giugno 2022 dal Decreto Ministeriale 256 ed entrati in vigore lo scorso 4 dicembre, si basano su principi e modelli di sviluppo dell’economia circolare, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’ONU e le strategie Europee di decarbonizzazione.

Particolare attenzione viene posta ad un approccio volto alla sostenibilità nell’intero ciclo di vita che vada a “considerare la progettazione e l’uso dei materiali secondo un approccio LCA […] e il “sistema edificio” nel suo insieme di aspetti prestazionali coerentemente al processo di rendicontazione ambientale anche operato mediante protocolli energetico ambientali (rating system) nazionali ed internazionali”. Tra i criteri premianti per l’affidamento dei servizi di progettazione e dei lavori per gli interventi edilizi delle pubbliche amministrazioni troviamo proprio le “Metodologie di ottimizzazione delle soluzioni progettuali per la sostenibilità” che prevedono l’utilizzo di metodi LCA e LCC (Life Cycle Cost) per la valutazione costi-benefici di scenari alternativi e soluzioni migliorative sia in ottica ambientale che economica.

Green Building Council Italia: la roadmap per la decarbonizzazione del settore edilizio

Già nel 2019 Green Building Council Italia aveva sviluppato un Position Paper che inquadrava il tema “Life Cycle Assessment in edilizia”, facendo emergere opportunità, criticità e proposte. Specifiche azioni per l’implementazione di tale approccio sono state ora definite nel documento “Decarbonizzare il ciclo di vita dell’ambiente costruito. Roadmap italiana per raggiungere gli obiettivi climatici al 2050”, sviluppato nel contesto del progetto #BuildingLife e presentato a dicembre 2022.  La Roadmap traccia modi e tempi per il perseguimento della decarbonizzazione secondo la visione “Whole Life Carbon”. In particolare, viene ribadita l’importanza delle analisi dell’impatto dell’intero ciclo di vita come strumento per la sostenibilità in edilizia e vengono affrontate le necessità che erano emerse nel Position Paper del 2019, andando a prevedere specifiche azioni da parte di tutti gli stakeholders della filiera.

Il database LCA italiano

L’attendibilità degli studi LCA si basa sulla qualità dei dati utilizzati, provenienti da database che raccolgono dati di specifici prodotti dalle Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD) o dati generici, ossia dati medi per una determinata categoria di prodotti. Occorre dunque una banca dati di riferimento per il settore edilizio riferita al contesto nazionale italiano, che includa le informazioni relative a tutte le fasi del ciclo di vita di un edificio “from cradle to grave”. In quest’ottica ENEA sta portando avanti il progetto ARCADIA  che mira a sviluppare una banca dati italiana relativa a 15 filiere nazionali, quale strumento a supporto delle imprese e delle pubbliche amministrazioni. La Roadmap fissa come obiettivo al 2025 l’estensione del database ARCADIA a tutte le categorie di materiali e prodotti per l’edilizia, includendo dati generici e di EPD di settore e di prodotto, da condividere su una piattaforma digitale nazionale.

I software

Nelle diverse fasi del processo, sono necessari software LCA che siano user-friendly e flessibili, ma anche trasparenti nelle procedure di calcolo e nei dati utilizzati. È inoltre necessario che sia garantita l’interoperabilità con altri strumenti come il BIM. In questa direzione si stanno muovendo alcuni progetti di ricerca applicata, ad esempio 7DeGreen che propone un flusso di lavoro BIM-oriented automatizzato per la valutazione LCA di un asset.

La metodologia e il linguaggio

Il LCA è sicuramente uno strumento oggettivo di valutazione della sostenibilità; tuttavia, per rendere omogenee e confrontabili le valutazioni è necessario che siano adottati un linguaggio armonizzato e una metodologia univoca. In quest’ottica il quadro Level(s) definisce gli indicatori da considerare e i principi base da adottare nelle diverse fasi del progetto. Inoltre, a supporto della Roadmap il gruppo di ricerca Tecnologia e Ambiente del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino ha elaborato la metodologia per la contabilizzazione dell’Embodied Carbon di un manufatto edilizio. Obiettivo al 2025 è quello di giungere ad una metodologia validata a scala nazionale e allineata al quadro europeo, che sia integrata nei protocolli di valutazione della sostenibilità degli edifici.

I benchmark

Per valutare l’entità dei risultati ottenuti da un’analisi LCA a scala di edificio è necessario confrontarsi con valori di riferimento per lo specifico contesto. In tal senso, la Roadmap fissa tra gli obiettivi al 2030 quello di definire una baseline delle emissioni delle tipologie edilizie prevalenti e di individuare e validare i benchmark di riduzione degli impatti, tramite l’attivazione di tavoli di lavoro nazionali che promuovano un’integrazione nel quadro legislativo e un allineamento a livello europeo.

A supporto delle azioni di carattere tecnico, la Roadmap sottolinea inoltre la necessità di sensibilizzare e attivare percorsi formativi rivolti a tutti gli attori della filiera, con il coinvolgimento di associazioni, ordini e collegi professionali, camere di commercio e pubbliche amministrazioni, per stimolare un cambio di visione e approccio a tutti i livelli. Un esempio sono i corsi di formazione, al momento gratuiti e aperti a  tutti previa registrazione, resi disponibili da GBC Italia tramite la piattaforma LIFE Level(s) Academy. 

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